Un pomeriggio come un altro, per le strade del quartiere Woolwich di Londra dove ieri pomeriggio si è consumato un attacco agghiacciante ai danni di un soldato da parte di due uomini che lo hanno ucciso a colpi di mannaia. Secondo alcune testimonianze, il militare – in borghese – sarebbe prima stato investito con un’auto dai suoi aggressori per poi finire tra le loro mani impazzite, armate di coltelli, pistola e machete. L’omicidio è avvenuto nei pressi di una caserma della Royal Artillery, reparto di artiglieria della Corona britannica. Alcuni passanti, impietriti dalla ferocia di ciò cui stavano assistendo, hanno però sentito gridare ad uno dei due uomini (apparentemente di origine africana) “Allah è grande”; per questo si pensa ad un attacco terroristico di matrice fondamentalista islamica. I due assalitori sono stati prima feriti – uno in maniera grave - e poi bloccati dalla polizia, subito intervenuta sul posto. Un omicidio “barbaro e raccapricciante”, lo ha definito il ministro degli Interni Theresa May che già ieri ha riunito e presieduto il Cobra, il Comitato di crisi del governo; una prassi, questa, che si segue nei casi in cui ad essere il pericolo è la sicurezza nazionale del Paese. Sono state rafforzate le misure di sicurezza attorno alla base di Woolwich così come attorno alle altre basi militari della città. Da media e social network, nelle ore successive al cruento omicidio, sono giunte testimonianze sulla dinamica con cui questo sarebbe avvenuto ma, soprattutto, sul desiderio dei due uomini armati di sfidare l’occhio delle telecamere, in una sorta di smania di protagonismo. Quello che ha colpito di più è il video – che ha fatto ormai il giro della rete – che ritrae uno dei due assassini con le mani insanguinate mentre invita a filmare la scena.
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