di Antonio Di Lascio
Le televisioni, la stampa, gli opinionisti che si occupano delle imminenti elezioni del sindaco di Roma Capitale, seguono con grande attenzione la campagna elettorale e le uscite pubbliche dei quattro esponenti che si ritiene abbiano maggiori possibilità di successo, tant’è che anche i sondaggisti si sono adeguati a questa tendenza, riportando periodicamente le percentuali di ognuno di loro.
È pur vero che 19 candidati sindaci possono sembrare un’assurdità, ma fin quando esisterà la democrazia non potranno mai essere posti limiti al confronto fra tutte le idee, necessario presupposto per la scelta matura e consapevole dell’esercizio di voto.
Noi rientriamo negli “altri”, categoria generica e indistinta che tutto il “resto” riunisce in un’accolita di “sfigati”, senza anima né volto, senza la possibilità di confrontarsi con i presunti “protagonisti” del palcoscenico, e senza la minima dignità e legittimità di veder rappresentato il proprio pensiero nell’agone politico, come se qualcuno avesse deciso di relegarci in un infernale girone dantesco.
Oggi rivendichiamo con forza il nostro “essere altri”, il nostro essere “invisibili” che ci rende diversi dalla politica ufficiale, ma fortunatamente più vicini alla gente comune, perché noi siamo proprio l’espressione di coloro che pensa che la politica non sia apparire ma servizio.
E quando Popolari Liberi e Forti sarà riconosciuto in quanto tale e tutti ne parleranno, sapremo essere capaci di dare voce e volto agli “altri”, gli sconosciuti della politica…
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