ROMA MERITA UN GRANDE FUTURO
1. IL CAMPIDOGLIO COME SEDE DI REGIA E DI CONTROLLO
DEI VERI SINDACI DI ROMA: I 15 PRESIDENTI DEI MUNICIPI
Il nostro PROGRAMMA presenta un quadro organico di proposte capaci di portare la Città Eterna al livello che le compete tra le grandi città del mondo. Purtroppo il suo attuale livello non è dei migliori in tanti settori (mobilità, inquinamento, gestione del patrimonio archeologico e culturale, sicurezza, degrado urbano). L'obiettivo è fare di Roma davvero la più bella e accogliente città del mondo non solo per chi la visita, ma anche per chi la abita.
I motivi che ci ispirano si fondano sui principi di SUSSIDIARIETA’ e di SOLIDARIETA’ . Desideriamo avvicinare l’Amministrazione Municipale al Cittadino e il Cittadino all'Amministrazione Municipale, coinvolgendo entrambi in un processo di "programmazione partecipativa", a partire dalla condivisione del Bilancio Preventivo del Comune e dei Municipi sino all'approvazione del Bilancio Consuntivo.
Il Campidoglio dovrà diventare la sede di regia e di controllo delle attività svolte dai 15 Presidenti dei Municipi che si dovranno considerare come i veri e propri sindaci della città per il loro più stretto contatto con i cittadini. Non dovrà più accadere che la voce di questi resti inascoltata. La tracciabilità amministrativa di tutte le istanze presentate in sede municipale e comunale permetterà di seguire l’avanzamento delle loro richieste e dei loro suggerimenti, in un'ottica di totale apertura e trasparenza.
Secondo il principio di corresponsabilità civica - per cui ciascuno, secondo le proprie funzioni e capacità, è chiamato a mettersi al servizio del bene comune – dovrà prendere forma un sistema di “cittadinanza attiva”. I cittadini, tramite le assemblee di quartiere, fatte insieme ai rappresentanti del Comune e del Municipio, potranno decidere priorità e interventi da tradurre in progetti operativi. Tutto ciò risponde in pieno al principio di SUSSIDARIETÀ, che vuol dire risolvere i problemi al livello più vicino in cui questi sorgono e dove le soluzioni sono maggiormente condivise perché "partecipate".
Tra le situazioni di crisi che affliggono Roma, la prima porta il nome di emergenza lavoro. Ne pagano il prezzo i giovani e le famiglie, che non chiedono paternalismi assistenziali, ma scelte strategiche in grado di rilanciare l’economia, innescando prospettive occupazionali di lungo termine. Gli amministratori del Campidoglio e dei 15 Municipi devono contribuire a creare le condizioni che favoriscano e incentivino i datori di lavoro a dare lavoro e non a rinunciare a svolgere questa loro fondamentale funzione sociale.
Intendiamo rivolgerci innanzitutto al cuore dei "liberi e forti", come fece Luigi Sturzo nel lontano 1919, quando – nell'Italia distrutta fisicamente e moralmente dalla Grande Guerra – si rivolse innanzitutto a chi sentiva "alto il dovere di cooperare ai fini supremi della Patria, senza pregiudizi né preconcetti". Roma e l'Italia si trovano oggi in condizioni ancora più drammatiche, perché in caduta da un livello di vita ben più alto di quello del 1919, caduta causata anche dal duro conflitto tra le forze politiche e sociali, rivelatesi prive di buone idee e di alti ideali.
Non potremo quindi uscire da questa crisi paralizzante, se non riusciremo a motivare innanzitutto "i liberi e i forti" ad un impegno SOLIDALE verso chi è stato più colpito dalla grave deformazione culturale subita dall'Italia negli ultimi 50 anni in seguito al prevalere della "giurassica" cultura statalista sulla più moderna cultura liberale.
Con il determinante aiuto dei "liberi e forti", daremo massima attenzione all’ambiente, alle politiche sociali e sanitarie, alla promozione del patrimonio culturale, al sostegno della scuola, alla sicurezza della città, al suo traffico, al rispetto degli imprenditori privati, da considerare come i veri "motori" dello sviluppo economico del Paese. Ogni settore produttivo, sociale e amministrativo sarà da noi considerato per la sua capacità di esprimere e incentivare le energie di chi è più abituato a dare che non a ricevere.
2. MAGGIORE AUTONOMIA E MAGGIORI RESPONSABILITA' PER IL CAMPIDOGLIO
La nuova legge su Roma Capitale conferisce alla Città Eterna un ruolo unico tra le città italiane in materia di:
- valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali;
- sviluppo economico e sociale, con particolare riferimento al settore produttivo e turistico;
- protezione civile.
Per il momento, sono state trasferite a Roma Capitale le funzioni suddette, sino a ieri di competenza dello Stato, mentre spetterà presto alla Regione Lazio conferire ulteriori funzioni amministrative sino a oggi di competenza regionale (urbanistica, politiche sociali, ambiente). E' un passaggio fondamentale che offre al Campidoglio la possibilità di amministrare il territorio con maggiore autonomia e con conseguenti maggiori responsabilità.
Roma Capitale dovrà pertanto concordare direttamente con il Ministero dell’Economia e delle Finanze le modalità e l’entità del proprio concorso agli obiettivi di finanza pubblica. In tale quadro, è fondamentale la norma che esclude dal così detto “patto di stabilità” le spese relative alle nuove funzioni amministrative conferite a Roma Capitale, incluse quelle per gli interventi di sviluppo infrastrutturale.
In sintesi, mentre per tutti i comuni d’Italia vige un “tetto” di spesa omnicomprensivo, tale “tetto” non si applica a Roma per le spese connesse con le nuove importanti funzioni assegnate al Comune.
Tra i primi atti dovrà collocarsi l’elaborazione di un piano triennale, da aggiornare ogni anno nei settori:
- infrastrutture
- beni culturali
- turismo
- traffico e trasporti
Il piano strategico dovrà essere articolato in obiettivi operativi e fasi di realizzazione con tempi certi. E' evidente che non sarà più tollerabile una politica che vive "alla giornata", né gestita da amministratori "inseguiti" dai magistrati.
3. LA GRANDE IMPORTANZA DELL'EUROPA
Non è un caso che l’ideale dell’Unione Europea sia nato da una profezia di Luigi Sturzo fatta nel lontano 1928 ("Gli Stati Uniti d’Europa non sono un’utopia, ma soltanto un ideale a lunga scadenza, con varie tappe e con molte difficoltà. Occorre innanzitutto il risanamento finanziario e una revisione doganale, che prepari una unione economica con graduale sviluppo, fino a sopprimere barriere interne. Il resto verrà in seguito."). Non è un caso che la prima tappa di un percorso pieno di difficoltà sia stata fatta a Roma il 25 marzo 1957, quando fu firmato il trattato istitutivo della CEE, una Comunità fondata sui principi di SUSSIDIARIETA’ e di SOLIDARIETA’. Questo in piena sintonia con la profezia di Sturzo, con l’insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa e con i principi dell’economia sociale e solidale di mercato. Sono le preziose "radici" dalle quali il partito dei POPOLARI LIBERI E FORTI trae ispirazione e motivazioni.
Siamo convinti che nel rispetto dei valori e delle regole di questa Europa Unita si decida nei prossimi mesi il futuro dei popoli europei e perciò anche dei cittadini di Roma e degli italiani. Le decisioni, che saranno prese in Europa, dovranno essere attuate e gestite nelle varie realtà nazionali e locali da politici e amministratori di ALTA QUALITA’, perché molto PIÙ POTERE sarà trasferito dai singoli Stati all’Europa e PIÙ COMPETENZE saranno distribuite ai LIVELLI PIÙ BASSI delle amministrazioni statali, regionali e LOCALI.
Non è più tempo di amministrazioni incompetenti e incapaci di buon governo, che creano debiti, tassano troppo e male, spendendo malissimo il denaro pubblico. Chi non darà prova di saper gestire correttamente le risorse a disposizione uscirà dal flusso crescente di aiuti strutturali europei, chiave di volta per il rilancio.
Roma ha molto da guadagnare in termini di benessere e futuro dal Progetto Europeo. Infatti, poche città possono vantare come la nostra:
- eccellenze nella ricerca, nelle sue istituzioni culturali e tecniche, pubbliche e private;
- una favorevole posizione geografica che favorisce l’uso dell'energia rinnovabile;
- un territorio vasto e morfologicamente adatto, dove poter rendere eccellente la mobilità;
- una buona concentrazione di imprese ad alto tasso innovativo.
4. IL NOSTRO IMPEGNO PER LA RIDUZIONE DEL COSTO DELLA POLITICA
Lo Statuto Federale dei POPOLARI LIBERI E FORTI prevede che il partito sia finanziato solo dalle quote contributive degli iscritti e dei simpatizzanti. Abbiamo quindi deciso di rinunciare sin dall'inizio a qualsiasi forma di finanziamento pubblico.
Sarà pertanto naturale per noi richiedere al Comune il massimo rigore gestionale nell'uso delle risorse pubbliche, a partire dall'ulteriore riduzione del numero dei Consiglieri Comunali e dei dirigenti di alto livello (qualora dovesse essere approvata la nostra proposta di trasferire poteri dal Campidoglio ai Municipi), nonché la riduzione degli stipendi d'oro "regalati" ai dirigenti delle municipalizzate. Sarà anche necessaria una drastica riduzione delle consulenze esterne, spesso assegnate per evidenti motivazioni clientelari e con danni devastanti non solo per la finanza pubblica, ma anche per la dignità dei migliori dipendenti comunali.
5. IL NOSTRO IMPEGNO PER L'AMBIENTE
L’ambiente e il patrimonio immobiliare e paesaggistico hanno una stretta connessione e interdipendenza; il nostro "programma ambiente" per Roma si pone l’obiettivo della generazione distribuita, nella quale la produzione di energia da fonti rinnovabili viene gradualmente e sempre più distribuita sul territorio, raccogliendo energia dalle case, da edifici pubblici e privati, fabbriche, aree agricole, parcheggi. L’obiettivo è istituire su vasta scala, sia in ambito rurale che urbano, una rete di centrali energetiche "pulite".
Per conseguire una maggiore efficienza energetica intendiamo realizzare progetti capaci di incentivare l’attività agricola sul territorio, restituendo opportunità di crescita alle aree agricole degradate o improduttive e favorendo l’affitto di immobili ad alta qualità ambientale. Bisogna avviare un programma di ripristino dei numerosi immobili in disuso situati nell’ambito delle aree classificate come agricole. Si tratta di circa 10.000 vecchi manufatti agricoli abbandonati, sparsi su 52 mila ettari di campagna, il più vasto territorio verde tra i comuni d’Europa: casali, fienili, stalle, granai, appezzamenti. E' un patrimonio in lento degrado, ma anche una grande risorsa potenziale, purché lo si sottragga agli artigli dei lottizzatori del mattone.
Questo patrimonio rappresenterà un importante strumento per creare lavoro, rispondere al bisogno di alloggio, in particolare per i nuovi poveri e per le giovani famiglie, nonché per recuperare valori paesaggistici, che fanno parte integrante del tessuto urbano di Roma. Questi i punti principali del nostro "programma ambiente" per Roma:
Questi i punti principali del nostro "programma ambiente" per Roma:
a) Efficienza e indipendenza energetica: riqualificazione, rinnovamento energetico e messa in sicurezza, laddove necessario anche a fini antisismici, degli edifici esistenti, con installazione e impiego di mini - impianti di generazione, unitamente a una rigorosa valutazione dei rischi idrogeologici (le sempre più frequenti esondazioni dell’Aniene e i pericolosi innalzamenti del Tevere oltre i livelli di guardia sono ormai sotto gli occhi di tutti).
b) Smaltimento dei rifiuti in impianti al plasma a emissioni zero: non solo è una necessità, ma è anche una scelta di campo resa possibile da un progresso tecnologico che ha costruito una nuova "visione" dell’ambiente. Sistemi avanzati di riciclaggio, compostaggio, riuso hanno già mandato in pensione inceneritori e termovalorizzatori in numerose città del mondo, per non parlare delle discariche. E' scandaloso che oggi i contribuenti italiani (unici al mondo) siano costretti a pagare diversi miliardi di euro (8,4 nel 2012) per disfarsi dei rifiuti, magari per portarli poi anche all'estero (con notevoli costi aggiuntivi) e distruggerli in moderni impianti di smaltimento al plasma a emissioni zero che in Italia ancora non esistono. Questa tecnologia – che brucia i rifiuti con temperature di 4.000/5.000 gradi – non produce alcun fumo o diossina inquinante.
Noi intendiamo introdurre a Roma questa rivoluzionaria tecnologia, non solo per motivi ecologici, non solo per motivi economici (costa complessivamente meno di quella attuale), non solo per motivi pratici (non richiede la raccolta differenziata), ma anche per motivi di "pulizia morale", ben consci di quanto il sistema rifiuti sia fonte di corruzione e di criminalità.
E' poi evidente che questo cambiamento potrà favorire una sensibile riduzione della tassa sui rifiuti urbani, il cui costo deve oggi coprire anche il viaggio del prodotto all'estero e il suo smaltimento, per la gioia dei tedeschi o degli olandesi, governati da una classe politica di tutt'altro livello e competenza (tecnica e morale) rispetto alla nostra.
c) Strategia "Emissioni Zero": vogliamo promuovere il graduale passaggio dagli attuali motori inquinanti dei mezzi pubblici al motore elettrico e a idrogeno, con l’impiego, nella fase di transizione, di carburanti a minore impatto ambientale come il metano.
Alcuni recenti studi prevedono, dopo la fase attuale di sperimentazione, un sensibile aumento delle vendite di auto elettriche e a idrogeno a partire dal 2017, con conseguente fabbisogno di una estesa rete di stazioni di ricarica (elettricità) e di rifornimento (idrogeno). Intendiamo acquistare subito 30 autobus a idrogeno facendo pagare il costo alle prime 30 imprese italiane e straniere disposte a rivestire l'autobus con la loro pubblicità per 5 anni. In tal modo Roma sarà la prima città al mondo a dotarsi di una "flotta" di autobus così moderna, aprendo la strada alla produzione di massa di un veicolo ecologico destinato a popolare le nostre strade con grandi benefici per la salute dei cittadini.
d) Riqualificazione del patrimonio storico e artistico della città: la nostra visione di Roma come Smart City (città intelligente) produrrà effetti qualificanti in termini economici, ambientali e sociali. In particolare, le nuove tecnologie applicate allo sviluppo ambientale sostenibile fungeranno da volano per aumentare lo sviluppo economico e la competitività, con la creazione di nuove imprese e nuova occupazione.
e) Una edilizia responsabile e al servizio dei cittadini, non solo dei costruttori: la proposta di recupero di aree e strutture dismesse deve essere supportato da un serio censimento degli edifici sfitti, vuoti e inutilizzati della città di Roma. Sarà solo il primo passo di un processo a tre fasi che, in un tempo ragionevolmente breve, porterà alla riqualificazione energetica, alla messa in sicurezza degli immobili e finalmente alla disponibilità per la cittadinanza di edifici e spazi comuni, con ricadute positive anche sul versante dell’occupazione. Verrà data così una prima risposta all’emergenza abitativa che affligge Roma da decenni, con particolare attenzione alle famiglie di giovani con reddito mediobasso e alle categorie svantaggiate.
f) Restituire vita e autonomia ai quartieri: Un nuovo protagonismo dei cittadini sarà possibile, mettendo a frutto le loro migliori energie, creando entusiasmo e voglia di fare per mantenere bella la nostra città. Non i partiti ma le assemblee di quartiere, con l'ausilio di giovani e associazioni di volontariato, potranno formare squadre di supporto al personale dei Servizi Giardini, Strade e Decoro Urbano.
6. IL NOSTRO IMPEGNO PER LA CULTURA, L’ARTE E LO SPETTACOLO
Roma può riscoprire la sua vocazione "universale" facendo leva sull'immenso patrimonio storico ed artistico, fattore di conoscenza e di ispirazione, fonte di progresso etico e sociale, volano di crescita economica e occupazionale.
Noi di POPOLARI LIBERI E FORTI intendiamo avviare la formazione di una "industria della cultura e dei servizi culturali" che segni il passaggio dal welfare di Stato al welfare di Comunità. Il coinvolgimento dei privati, in termini di risorse, idee e proposte è infatti indispensabile per consolidare la percezione sociale del bene culturale come "bene comune". Nell’ambito delle prerogative comunali, la partecipazione dei privati alla costruzione di un "piano cultura" per Roma andrà sostenuta anche mediante adeguate forme di agevolazione fiscale.
La visione che ci muove è quella di una "città creativa cosmopolita", fondata sulla cultura dell’accoglienza, della socializzazione, dell’inclusione e del dialogo interreligioso, all’interno di un sistema progettuale integrato tra i beni della cultura, dello spettacolo e dell’ambiente.
Aree archeologiche, musei, biblioteche, parchi, luoghi di spettacolo e di aggregazione, ogni spazio sarà reso idoneo a prestare un suo contributo ai processi di innovazione, di produzione artistica, di animazione del centro storico e delle periferie. Si studierà un progetto di collaborazione fra Musei Vaticani e Musei Capitolini per dare finalmente unità a un tesoro inestimabile di bellezza.
La città ne ricaverà un arricchimento non solo economico: crescerà il senso di appartenenza a una grande comunità, i cittadini si sentiranno finalmente orgogliosi del loro presente, come già lo sono della millenaria storia di Roma.
Nell’ottica di una effettiva apertura alla partecipazione degli operatori privati, intendiamo smantellare il fitto groviglio di interessi che apparati di partito, pezzi di mala amministrazione e gestori esclusivi del proprio tornaconto hanno nel corso degli anni costruito, nel silenzio complice o distratto delle giunte di ogni colore. POPOLARI LIBERI E FORTI dice no a ogni forma di monopolio pubblico, privato o misto nel settore cruciale della cultura.
Questi i punti principali del "programma cultura" per Roma:
a) Turismo culturale e internazionalizzazione
Negli ultimi anni Roma ha conseguito buoni risultati sul piano prettamente numerico dei flussi turistici, ma per competere davvero con le principali mete internazionali occorre mettere in campo politiche di accoglienza che qualifichino al meglio ed amplino il tempo di permanenza in città. Oggi i turisti esigono di essere trattati come cittadini “temporanei”, destinatari di servizi dettati da esigenze specifiche; a tal fine occorre:
- allestire cartelloni di spettacolo improntati all’internazionalizzazione, con destinazione di specifici luoghi alla programmazione in lingua originale;
- ideare un Festival internazionale del Mare, rassegna di spettacoli e mostre di arti figurative provenienti dall’Italia e dai Paesi del Mediterraneo, con l’obiettivo di evidenziare la vocazione naturale di Roma a essere "cuore del Mare Nostrum", nonché per favorire la conoscenza e l’integrazione culturale e religiosa tra i popoli;
- istituire un "Distretto turistico-culturale" per integrare servizi, valorizzare storie, sviluppare filiere commerciali e produttive collegate. A tal fine sarà indispensabile integrare i piani della cultura, dello spettacolo, dell’ambiente e del turismo, non più tasselli indistinti, ma snodi di un sistema di rete caratterizzato da una comune visione strategica.
b) Socialità, disagio e inclusione: le Agenzie del Sapere
Partecipare a una vita culturalmente gratificante ridimensiona il pericolo di emarginazione e di incidenza della criminalità, innalza la capacità di innovazione del sistema sociale, migliora lo standard medio della qualità della vita pubblica e personale dei residenti, favorisce la costruzione di una società multiculturale. Per raggiungere tale risultato occorrerà coinvolgere i cittadini nel processo di riqualificazione delle periferie, attraverso la realizzazione di un sistema decentrato e articolato su:
- potenziamento e creazione di strutture polivalenti per l'allestimento di mostre, spettacoli, concerti, sale prove e di incisione;
- incentivi per librerie, cinema e teatri già chiusi o in difficoltà, circoli cinematografici e associazioni culturali, quale significativo presidio di aggregazione ed emersione delle poliedriche "vocazioni" della città.
Il diritto all’inclusione di anziani e famiglie, divenuti soggetti sociali deboli, sarà finalmente riconosciuto e adeguatamente sostenuto anche attraverso l’adozione di Roma Creativa, carta di credito fornita ai nuclei familiari meno abbienti e spendibile in attività culturali.
c) Aree archeologiche, musei e monumenti
In una logica flessibile di "messa a reddito" del patrimonio, il coinvolgimento dei privati potrà prevedere
- la regolamentazione dell’uso di scenari archeologici e monumentali per manifestazioni e spettacoli: incentivando la sponsorizzazione dei restauri e la manutenzione delle aree;
- l’allestimento, presso spazi di proprietà comunale o messi a disposizione da privati (teatri, cinema, centri culturali, biblioteche, università), di mostre permanenti o itineranti di reperti e opere d’arte altrimenti non visionabili;
- la digitalizzazione e catalogazione del patrimonio artistico, museale e documentale del Comune.
d) Le Biblioteche
La loro presenza sul territorio è fondamentale per aumentare l’interazione con i cittadini, così come l’apertura di nuove strutture nei quartieri, che ne sono ancora privi, e lo sfruttamento della banda larga per favorire la diffusione in rete del materiale. Occorre ripensare le biblioteche quali strutture culturali polivalenti e aperte alla partecipazione dei privati (sponsorizzazioni, partenariato, offerte di libri per aumentarne la disponibilità, iniziative ed eventi).
7. IL NOSTRO IMPEGNO PER LE POLITICHE SOCIALI
Come tutto il nostro Paese, anche Roma ha subito l’impatto della crisi. Una crisi non solo economica e finanziaria, ma prima di tutto avvertita sul piano dei valori: messi in discussione e rimossi, se non addirittura dimenticati, hanno lasciato un senso profondo di vuoto e solitudine. La città è dunque diventata un luogo di "malessere" diffuso.
Di fronte a questa sfida culturale, etica, politica, POPOLARI LIBERI E FORTI si propone di ricucire con pazienza e fiducia modelli relazionali, sentimenti, valori e di adottare soluzioni politiche che pongano come unico punto di riferimento il bene comune.
SERVIRE, NON SERVIRSI significa per noi un impegno continuo e convinto. Sapendo di poter fare affidamento su risorse limitate, ma anche sicuri che intorno a noi cresce una richiesta di vita buona che deve essere promossa, attivata, trasformata e traghettata dal piano ideale a quello delle realizzazioni concrete.
A sostegno della famiglia, e soprattutto a supporto delle giovani coppie che intendono sposarsi, vogliamo spendere le nostre migliori energie. Ci impegniamo a individuare modalità di accesso al credito per l'acquisto di una casa, mediante agevolazioni bancarie per le giovani coppie romane. Un obiettivo educativo di rilievo è quello di ridurre l'età di uscita dei figli dal nucleo familiare di origine .
Intendiamo tutelare realmente il lavoro delle giovani madri. A Roma l’accesso di un bambino all’asilo nido è molto difficile. Le graduatorie comunali devono contenere una via privilegiata per le mamme lavoratrici. Con lo stesso proposito, sosterremo la diffusione del servizio educativo della "Tagesmutter", la mamma di giorno, una formula diffusa già da molto tempo in diversi Paesi europei, e da qualche anno anche in alcune Regioni del Nord Italia, che sta dimostrando di poter conciliare le esigenze di cura e attenzione dei bambini con quelle di lavoro dei genitori, a costo zero per le casse pubbliche e con piena soddisfazione dei soggetti coinvolti.
Una particolare attenzione sarà rivolta alle famiglie che portano il peso di genitori/familiari anziani e non autosufficienti, con la estensione delle strutture di assistenza domiciliare. Una azione sinergica con strutture caritative delle parrocchie e associazioni di volontariato è in questo campo imprescindibile.
Politiche di sostegno attivo, anche con previsione di appositi sussidi, verranno istituite a favore delle giovani minorenni in stato di gravidanza. La tutela del nascituro esige da noi questo impegno. Altrettanto impegno sarà profuso nel supporto delle famiglie colpite dal drammatico fenomeno della ludopatia causata dal gioco d'azzardo.
8. IL NOSTRO IMPEGNO PER LA FAMIGLIA E PER LA SCUOLA
Tutto il nostro programma ha come obiettivo l'aiuto e il sostegno alla famiglia per ridarne significato e priorità. POPOLARI LIBERI E FORTI si impegna perché, a cominciare dalla città di Roma, si torni a scommettere sul valore della famiglia, luogo di prima educazione, luogo di primo esercizio al bene comune.
Il Comune deve impegnarsi nella promozione e difesa della famiglia, nel limite delle sue competenze, e in particolare fornire servizi nel settore della scuola, della mobilità, del disagio sociale, privilegiando il partenariato pubblico/privato sostenuto da misure assistenziali per le famiglie più deboli.
Con l’autonomia scolastica ogni scuola ha conquistato spazi decisionali liberi, affidati alle capacità dei suoi dirigenti, come pure al contributo di docenti, studenti, famiglie e comunità locali. Nostro obiettivo è far crescere modalità di raccordo sul territorio tra la famiglia e la scuola per il bene e la crescita dei ragazzi.
Da servizio assistenziale gli asili nido devono tendere sempre più a configurarsi quale vero e proprio servizio educativo. Il nido può rappresentare un luogo di sostegno fattivo alla genitorialità. Intendiamo promuovere lo sviluppo degli asili nido a gestione privata, ma a carico e controllo del Comune/Municipio. Sarà una grande opportunità per aumentare l'occupazione e per utilizzare i tanti spazi (mura e giardini) non sfruttati o sfitti.
Per vincere la tentazione di costruire sempre nuovi steccati, le scuole devono farsi promotrici di progetti integrati di educazione e prima alfabetizzazione culturale, in particolare per il gran numero di minori disagiati facenti capo a minoranze etniche e linguistiche presenti sul territorio comunale.
Crediamo fermamente nel particolare rilievo del rapporto scuola-famiglia, per questo ci impegniamo a stipulare un patto di fiducia finalizzato a salvaguardare e accompagnare la crescita dei ragazzi.
Per quanto riguarda il problema dell'insegnamento nelle scuole cattoliche, la nostra Costituzione non ha accolto il principio per cui l'insegnamento e l'organizzazione della scuola siano un servizio esclusivamente riservato in via monopolistica allo Stato, quando nell'articolo 33 ha proclamato la liberà di insegnamento e la libertà per enti e privati di istituire scuole e istituti di educazione.
Il servizio scolastico, d'altro canto, è considerato un "bene pubblico meritorio", assume quindi carattere di doverosità per lo Stato. Pertanto, l'istruzione è un servizio pubblico irrinunciabile, che può essere erogato in forma statale e non statale. Ne consegue che la collettività deve farsi carico del servizio scolastico attraverso la fiscalità generale, sia esso erogato attraverso l'istruzione pubblica statale, sia attraverso l'istruzione pubblica non statale.
Tuttavia, la mancata equiparazione delle scuole confessionali (di tutte le confessioni riconosciute) a quelle pubbliche sotto il profilo di chi sostiene i costi contraddice, di fatto, la libertà d'insegnamento e religiosa. L'azione del Comune sotto la nostra responsabilità sarà improntata al riconoscimento della pari dignità di tutte le scuole confessionali (non solo cattoliche) di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido.
Infine, rilanceremo un monitoraggio finalizzato alla messa in sicurezza degli edifici scolastici a Roma.
9. IL NOSTRO IMPEGNO PER LA SALUTE
Al centro del progetto politico di POPOLARI LIBERI E FORTI c’è la persona, il cittadino con i suoi bisogni fondamentali e tra questi, naturalmente, la salute. In un periodo in cui, per la scarsità dei mezzi economici, è forte la tentazione di sottrarre indiscriminatamente risorse alla prevenzione primaria, alla terapia e alla riabilitazione, noi rispondiamo con proposte che mirano alla promozione della salute senza pregiudizio dei conti pubblici. Proprio per la singolare importanza di questo settore, a tutti gli operatori coinvolti, sanitari e amministrativi, anche a quanti lavorano in situazioni di precarietà contrattuale, chiediamo di credere nel proprio lavoro e di sentirsi parte attiva di un nuovo modo di fare politica della salute.
Esistono in Italia modelli virtuosi di gestione. A questi dobbiamo guardare per investire nelle risorse di eccellenza che operano nel settore sanitario romano, mettendole nelle condizioni di rendere al meglio, secondo le proprie capacità.
E’ nostra intenzione istituire un modello di Medicina Territoriale che consenta di fornire adeguati servizi socio-sanitari con un sistema di prevenzione operante direttamente nei Quartieri e nei Municipi. Centri per la Famiglia, Centri per Anziani e Associazioni di Volontariato saranno parte attiva di questo processo di trasformazione della cura basato su specifici Piani di Zona.
Ci muoveremo così:
- a) Per ridurre i costi e avvicinare i servizi di cura al cittadino avvieremo una politica di recupero delle strutture sanitarie fatiscenti, anche con l’aiuto di "sponsor" privati.
- b) Assume particolare rilievo e interesse, per la tutela e la prevenzione della salute dei cittadini, la possibilità di accedere alle cure primarie con tempestività e completezza per assicurare la tutela dei molteplici bisogni di salute della persona. Con questa finalità verrà messo allo studio un sistema informativo con cartelle condivise tra i protagonisti dell’assistenza, per realizzare una "carta d’identità sociale" che, semplificando le procedure, determini anche significative contrazioni dei tempi di prenotazione per gli esami clinici e per gli interventi chirurgici.
- c) Saremo a fianco delle donne e degli uomini in condizioni di malattia promuovendo la cultura della terapia del dolore, rammentando che a Roma soffrono di dolore cronico, non causato da neoplasia, 722.000 persone, pari al 26% dei residenti, e di questi il 19% perde il lavoro proprio in ragione di questo sintomo invalidante.
- d) Senza ulteriore indugio verrà implementata l’assistenza domiciliare che permetterà al malato cronico o all’anziano di essere assistito presso il proprio domicilio o presso Case di sanità dove saranno attivi presidi medici per 12 ore al giorno, con sorveglianza di pazienti anziani e/o affetti da patologie croniche. L’assistenza prestata da questo pool di medici di base permetterà di monitorare costi e prescrizioni, producendo risparmi considerevoli sul fronte dei medicinali e alleggerendo il lavoro dei Pronto Soccorso.
- e) Specifiche politiche di sostegno verranno attivate o potenziate a favore delle famiglie che ogni giorno si fanno carico delle persone con patologie croniche, degli anziani, dei malati terminali, psichiatrici e dei disabili. Un ruolo centrale in questo ambito sarà riconosciuto al mondo del volontariato e delle associazioni che dovrà essere messo in grado di integrarsi nella rete sempre più efficiente e multidisciplinare di assistenza domiciliare.
10. IL NOSTRO IMPEGNO PER LA SICUREZZA E LA LEGALITÀ'
Non c’è legalità senza riconoscimento e protezione dei diritti, ma neppure ci sarà rispetto dei diritti senza una cultura condivisa del dovere e della corresponsabilità. Non dobbiamo però nascondere la testa sotto la sabbia. E’ sotto gli occhi di tutti la vera e propria emergenza rappresentata dalla questione sicurezza. Registriamo da un lato il tentativo delle mafie di penetrare sempre più profondamente nel tessuto cittadino, dall’altro un preoccupante e diffuso sentimento di incertezza tra i cittadini. Non bastano i poteri che la legge riconosce al Sindaco: c’è bisogno della collaborazione delle Istituzioni a tutti i livelli per affrontare dissesti di tale portata.
Per contrastare ogni forma di illegalità i POPOLARI LIBERI E FORTI hanno scelto una via prioritaria: ripartire dal basso mettendo al centro la persona e ponendo un argine a ogni fattore lesivo della sua dignità.
Per iniziare, quel terreno di coltura della criminalità rappresentato dal gioco d’azzardo con le sue mille sfaccettature dovrà essere radicalmente e drasticamente bonificato. Diremo basta alla indiscriminata proliferazione di sale da gioco sul territorio comunale. Neppure una nuova slot machine sarà installata dal momento dell’insediamento della nuova giunta, in caso di vittoria di POPOLARI LIBERI E FORTI.
Una lotta senza quartiere, accompagnata da una capillare opera di informazione, sarà portata al fenomeno dell’usura che ogni giorno miete nel silenzio le sue vittime.
Politiche quadro, sviluppate in accordo con le indicazioni fornite dall’"Agenda Rom e Sinti" della Associazione 21 Luglio, daranno finalmente una risposta alla "questione nomadi", nella direzione di una inclusione sociale possibile e sostenibile.Ovviamente lo stesso principio vale per il fenomeno dell'immigrazione che – se ben regolato – deve diventare una risorsa per tutti, nel pieno rispetto delle nostre tradizioni storiche, culturali e religiose.
Infine, ci proponiamo di lanciare nelle scuole di ogni ordine e grado una campagna educativa sul tema della legalità, per sensibilizzare bambini, ragazzi e giovani al rispetto della legge, a cominciare dalle norme di buon senso civico.
11. IL NOSTRO IMPEGNO PER L'URBANISTICA
I cittadini di Roma chiedono cose semplici per la loro città: spazi da abitare, luoghi da condividere, strade da attraversare in sicurezza. Noi di POPOLARI LIBERI E FORTI siamo convinti che queste istanze meritino tutta la nostra attenzione e dedizione. Per questo motivo abbiamo individuato alcune strategie operative che muovono tutte da una priorità: recuperare un essenziale vincolo di fiducia tra cittadini e amministrazione comunale.
Come realizzare questo "miracoloso" balzo in avanti? Partendo da un segnale di rottura radicale con un modo supponente e truffaldino di fare politica: in caso di vittoria alle prossime elezioni comunali ci impegniamo a rinunciare all’odiosa imposta sulla prima casa (IMU). Il Comune di Roma, per la parte di sua competenza, non prenderà neanche un centesimo dalle tasche dei suoi cittadini per una imposta sulla prima casa che riteniamo iniqua e incostituzionale. Sarà una decisione che comporterà un aggravio per le casse del comune, a cui si potrà però far fronte mediante adeguate rimodulazioni delle imposte sulle seconde, terze (etc.) case, specialmente per quelle dichiarate sfitte.
Le politiche di efficientamento energetico di una città come Roma dovranno necessariamente riguardare una larga parte del patrimonio edilizio pubblico nazionale, che si concentra proprio nella nostra città. Occorre, perciò, uno sforzo straordinario di concorde pianificazione e allocazione su Roma delle risorse nazionali di provenienza europea e una cessione straordinaria di competenze regionali a livello comunale, affinché siano ridotti i tempi di approvazione ed esecuzione dei progetti. Rendere energeticamente produttive le risorse immobiliari del nostro territorio sarà uno degli obiettivi strategici del nuovo assetto urbanistico della città, con regole che dovranno essere rapidamente adattate allo scopo. Il Sindaco di Roma Capitale è già presente nel C.I.P.E. e in quel consesso dovranno essere affrontati e risolti i conflitti di competenza fra enti diversi.
In controtendenza rispetto alle logiche che per decenni hanno ispirato sregolati piani regolatori, vogliamo attivare una progettazione urbanistica che renda abitabile, "a misura di cittadino" e "fruibile", lo spazio pubblico e d’uso pubblico; una progettazione che non insegua forme di maquillage urbano o cementificazioni selvagge, ma individui criteri quali lo standard di qualità, la sicurezza, la flessibilità d’uso, l’attrattività delle strutture e delle forme, la certificazione energetica e la coesione sociale.
Non un solo metro quadrato di agro romano dovrà essere più cementificato. L’attività edilizia di Roma Capitale dovrà riguardare esclusivamente il riassetto urbanistico, il mantenimento e la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio pubblico e privato esistente, chiudendo per sempre il capitolo delle 18 centralità e della delibera 315/08 che hanno già portato Roma al collasso con 135 milioni di ore perse ogni anno nel traffico, nei 7 milioni di spostamenti giornalieri che ogni giorno la nostra città deve sopportare, con 570 km di strade intasate nelle ore di punta. Un costo sociale di 1,5 miliardi di Euro l’anno. Mai più scambi scellerati tra pochi miseri servizi contro milioni di metri cubi di nuove costruzioni, completamente inutili e dannose per l’economia, il benessere e la sicurezza della città. Discorso analogo varrà per i “non luoghi” rappresentati dai centri commerciali. La bellezza è e deve tornare a essere un cespite fondamentale della ricchezza dei romani e della nazione.
L'efficientamento energetico innovativo deve servire come fonte di finanziamento del ridisegno urbanistico: piazze, verde attrezzato, scuole, presidi sanitari, sicurezza pubblica, aria pulita, ottimizzazione degli spostamenti, distribuzione dei punti di aggregazione del lavoro. Tutto questo è energia. L’urbanistica efficiente riduce gli sprechi. I risparmi conseguiti finanziano l’urbanistica efficiente. I fondi europei garantiranno lo start-up di questo meccanismo virtuoso.
12. IL NOSTRO IMPEGNO PER LA MOBILITA'
Nelle zone a più alta densità di popolazione per la presenza di uffici, negozi, scuole, avvieremo uno studio di fattibilità dettagliato e capillare in vista della costruzione di nuovi parcheggi sotterranei
Consideriamo fallita l’esperienza degli ausiliari del traffico. Tali figure potranno essere reimpiegate o in servizio di vigilanza esclusivamente preventivo, con eventuale obbligo di segnalazione alla Polizia di Roma Capitale in caso di accertate infrazioni, oppure come addetti alla sorveglianza dei parcheggi citati sopra.
La nostra città fa fatica a muoversi, e ancor più fatica sembrano fare i singoli Municipi nella risoluzione delle situazioni di criticità del traffico. Come POPOLARI LIBERI E FORTI intendiamo istituire in ogni Municipio una Commissione di revisione dei flussi di viabilità per mettere allo studio soluzioni idonee a facilitare il traffico veicolare. E' necessario ridurre il numero di auto autorizzate a circolare nel centro storico triplicando le navette elettriche circolanti all'interno della ZTL. Anche a Roma, come già in tutto il mondo, è giunto il momento di passare - dove possibile - dalle installazioni semaforiche alle isole spartitraffico (rotatorie).
La città chiede uno slancio verso il futuro, ma come proiettarsi più in là con il carico di lavori, cantieri, dissesti stradali che dappertutto ostacolano gli spostamenti dei romani? I cantieri dimenticati devono essere riattivati o definitivamente chiusi e sgombrati entro un anno dalla data delle elezioni. Per non gravare ulteriormente su una città già allo stremo delle forze, tutti i nuovi interventi dovranno essere condotti nelle ore notturne, prevedendo tempi certi, pubblici e non prorogabili, con la definizione di adeguate sanzioni in caso di ritardi. Tutti i cantieri saranno dotati di “conta tempo” per segnalare ai cittadini i giorni, le ore e i minuti mancanti alla 13 rimozione del disagio. Tranne lavori urgenti, ogni altro intervento dovrà programmarsi in agosto, non a 30 giorni dalle elezioni, come siamo abituati a vedere da almeno 30 anni.
Roma è orgogliosa della sua storia unica, ma non vive con la testa rivolta all’indietro. Le sue incomparabili bellezze devono essere come rampe di lancio, non zavorre che frenano il cammino. Questo principio richiederà una rilettura del rapporto tra la città e alcuni dei suoi simboli, oltre che con le innumerevoli “memorie del sottosuolo”. Innanzitutto occorrerà procedere coraggiosamente alla sostituzione dei pur nobili sanpietrini con l’asfalto, ad eccezione delle zone pedonali e di pochissime direttrici del centro storico.
Quanto alla rete metropolitana, la storia quasi trimillenaria di Roma non può più servire da giustificazione ai continui ritardi che producono tempi "biblici" nella realizzazione delle grandi opere. Noi di POPOLARI LIBERI E FORTI ci impegniamo a portare a termine entro 5 anni i lavori della nuova Linea C della Metropolitana, ed entro 10 anni a programmare, dare impulso e prima attuazione alla costruzione della già ipotizzata Linea D. Nello stesso tempo, dovranno essere gettate le basi per una quinta Linea anulare, sul modello di quella di 40 km realizzata in appena tre anni (tre anni!) a Madrid. Perché ciò che è possibile nelle grandi capitali del mondo non potrebbe esserlo anche a Roma? Il vecchio ritornello che a Roma non si può, perché dove fai un buco trovi un Colosseo, non regge più. A Londra, dove sono stati da poco rinvenuti eccezionali reperti risalenti addirittura ai primi decenni del I sec. d.C., nessuno ha pensato di bloccare i lavori, immediatamente è stata progettata una soluzione che consentisse la prosecuzione del progetto iniziato e l’allestimento di una idonea "vetrina" per gli antichi resti (romani, neanche a dirlo…).
Quella di Roma potrebbe essere l’unica rete di metropolitana al mondo a muoversi in un vero e proprio museo: stiamo parlando di un’opportunità da mettere a frutto, non di un balzello burocratico o, peggio, di un pretesto per far lievitare alle stelle i costi.
Ancora, per il Trasporto Pubblico Locale, vogliamo procedere a un ammodernamento delle linee su ferro e quelle a guida vincolata in città, configurandole come metrò leggere, per abbattere l’inquinamento dei mezzi pubblici e migliorare il servizio ai cittadini. Il "progetto Ballard-Iveco" fa ovviamente parte di questo obiettivo.
Nell’ambito del rinnovato patto di fiducia tra amministrazione e cittadini, non rivedremo al rialzo per un tempo di almeno cinque anni le tariffe del TPL. I cittadini, dal canto loro, dimostreranno senso di responsabilità non rinunciando all’acquisto dei titoli di viaggio.
Attraverso strumenti contrattuali concordati, verrà affrontato in modo risolutivo il capitolo del trasporto pubblico nelle ore serali e notturne, con estensione alle prime ore della notte delle corse della metropolitana (sul modello parigino) e parallelo incremento della frequenza dei bus.
Sul versante delle multe, una novità rivoluzionaria sarà rappresentata dal non inserimento nel bilancio preventivo del Comune del ricavato delle contravvenzioni. Anche questa è fiducia. Noi crediamo di poterci indirizzare verso una città a "multe zero", una città – non è un sogno – che non ha bisogno di elevare contravvenzioni a tutto spiano per finanziare le sue casse esangui per decenni di cattiva gestione.
Per rendere più "respirabile" la città e in particolare le fasce a più alta densità abitativa, potranno essere destinati a verde pubblico gli spazi inutilizzati, abbandonati, degradati. Un esempio per tutti: le ex caserme in zona Prati, ove senza disagio per i cittadini potranno essere realizzati parcheggi sotterranei sul modello di Piazza Cavour.
Per la zona Centro , in particolare il Tridente, puntiamo a una progressiva liberazione dall’invasione delle automobili (in specie le auto blu…), mettendo finalmente a tema la pedonalizzazione di via del Corso. Crediamo in una città “bike friendly” (amica della bicicletta), anche perché l’anno scorso per la prima volta in Italia sono state vendute più biciclette che automobili, pur se ciò è dovuto più alla crisi economica che non a un desiderio effettivo di migliore circolazione in città. E' incredibile che a Parigi vi siano 20 mila biciclette di "bike sharing" e a Roma solo 400, per lo più già rubate, pur avendo la nostra città 115 km di piste ciclabili rispetto ai 500 km. di Parigi
Anche nelle ore serali dovranno essere attivi i varchi ZTL, con possibilità di accesso a pagamento, in misura limitata e dipendente dalla potenza in Kw dei mezzi utilizzati, con esenzione dei titolari di abbonamento in corso di validità al TPL e dei possessori di auto ibride e pulite.
13. IL NOSTRO IMPEGNO PER IL MONDO PRODUTTIVO
Roma ha una importante tradizione industriale di qualità, formatasi fra le due guerre mondiali e nei primi due decenni del dopo-guerra. I piani regolatori non hanno saputo governare lo sviluppo urbano attorno a queste presenze industriali, mettendo in sofferenza alcuni quartieri della città. Pensiamo, ad esempio, alle unità produttive della Via Tiburtina e al nastro commerciale-industriale limitrofo al Grande Raccordo Anulare, dove molte aziende sono in crisi o hanno chiuso l’attività.
Perché possano esercitare la loro insostituibile funzione, ci impegniamo a costruire per le imprese private un sistema di economia sociale e solidale di mercato, smantellando la pesante impalcatura burocratico-statalista, che ha fatto il male di Roma e dell’Italia negli ultimi 40 anni. L'economia sociale e solidale di mercato (sostenuta in Italia soprattutto da Einaudi, De Gasperi e Sturzo, sulla scia dell'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa) è un modello di sviluppo che si propone di garantire sia la libertà di mercato sia la giustizia sociale, armonizzandole tra di loro. L'idea di base è che la piena realizzazione dell'individuo non può avere luogo se non sono garantite la libera iniziativa, la libertà d'impresa, la libertà di mercato e la proprietà privata, ma che queste condizioni, da sole, non garantiscono la realizzazione della totalità degli individui, per cui lo Stato deve intervenire quando esse presentino i loro limiti.
Il Comune, come istituzione, partecipa a questa visione nel limite delle sue competenze. La nostra azione sarà quindi quella di:
- favorire la nascita di iniziative imprenditoriali, eliminando i lacci burocratici;
- riformare le regole sul commercio, riunendo in un Testo Unico tutte le norme e le ordinanze comunali succedutesi in materia per decenni;
- approfittare della redazione del Testo Unico per eliminare gli attuali vincoli, residuo di stratificazioni ormai superate ed antistoriche oltre che contrarie alla libertà d'impresa.
Per quanto riguarda l'importante industria del turismo, anche in un periodo di crisi come l’attuale, Roma ha dimostrato di saper attrarre decine di milioni di turisti da tutto il mondo. Ma si tratta di un flusso turistico "mordi e fuggi", perché la permanenza media in città è soltanto di 2 giorni e mezzo. Non si è ancora in grado di offrire accoglienza, servizi, itinerari classici e alternativi nel centro come nelle periferie e in provincia, nonché proposte culturali ed enogastronomiche adeguate alla storia, alle attese e alle curiosità che la Città Eterna ancora suscita. Purtroppo siamo ancora lontani dall'essere la capitale mondiale del turismo e dell'ospitalità
Tuttavia la crescente e inarrestabile apertura dell’economia mondiale offrirà enormi prospettive all’industria dei servizi e del turismo. Migliaia di nuovi posti di lavoro potranno essere creati, migliorando la ricettività alberghiera, curando adeguatamente la formazione del personale addetto all’industria turistica, modernizzando il flusso delle informazioni.
E’ possibile affiancare alla promettente economia del turismo un ambizioso piano di sviluppo del settore manifatturiero, con imprese ad alto contenuto innovativo finanziabili in parte con il crescente flusso di fondi strutturali europei. Spesso non sono i mezzi finanziari a mancare, ma i buoni progetti e gli imprenditori capaci di redigerli e di promuoverli.
Sul presente della nostra città pesano i molti errori compiuti nel passato da irresponsabili amministrazioni sia di centro-sinistra che di centro-destra. Il mondo produttivo è stato colpito pesantemente da questo "vuoto" morale, tecnico e culturale. Roma potrà avere UN GRANDE FUTURO solo quando questo "vuoto" sarà riempito da una classe di amministratori competenti e fortemente impegnati al servizio esclusivo del bene comune. E’ questo il principale obiettivo di POPOLARI LIBERI E FORTI. Lo potremo realizzare se saremo sostenuti dal voto dei cittadini di Roma, un voto che non sarà affatto "inutile", come propagandano i vecchi partiti responsabili del degrado attuale, perché il nostro moderno programma verrà attuato da amministratori competenti e dotati di grande spirito di servizio.
Per noi di POPOLARI LIBERI E FORTI l'impegno di SERVIRE, NON SERVIRSI non è un semplice slogan, ma la prima regola di chi vuole fare politica al vero servizio dei cittadini, che sono in realtà i nostri effettivi "datori di lavoro"
.
Nessun commento:
Posta un commento